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Ulteriore passo avanti per “Livestock Environment Open Data”, iniziativa prima del suo genere in Europa che mira a fornire informazioni accessibili ad allevatori, studiosi, ricercatori e operatori del settore. Miliardi i dati già disponibili sul nuovo portale.
Acquisire nuovi dati e riunire in un’unica banca dati digitale tutte le informazioni relative al comparto zootecnico, settore produttivo chiave per l’economia italiana, per migliorare la qualità delle produzioni zootecniche italiane nel rispetto di benessere animale e ambiente. È la missione del Progetto LEO (Livestock Environment Opendata), prima iniziativa di questo tipo in Europa che vuole fornire informazioni accessibili ad allevatori, studiosi, ricercatori, operatori del settore, professionisti e chiunque voglia utilizzarle per favorire lo scambio e la condivisione, la trasparenza di tutta la filiera zootecnica e la sicurezza dei prodotti alimentari.
Dopo tre anni di intensa attività di raccolta e organizzazione dei dati e sviluppo informatico, il Progetto LEO compie un altro importante passo avanti. Da oggi è infatti attivo il link da cui accedere agli Open Data, vero fulcro dell’iniziativa supportata anche dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). Con un chiaro obiettivo: lo sviluppo di nuovi processi, pratiche e tecnologie attraverso la creazione di un sistema di gestione unitario delle informazioni per la biodiversità zootecnica.
I numeri che può vantare questa raccolta dati sono già importanti. Delle svariate decine di razze ovine, bovine e caprine censite, sono già disponibili oltre 140 milioni di dati relativi all’anagrafica e oltre 2 miliardi e 300 milioni di dati di interesse zootecnico, compresi ad esempio oltre 20 diversi parametri di qualità del latte.
Un prezioso patrimonio, raccolto a livello nazionale e in costante aggiornamento, riguardanti l’ambiente, la biodiversità, il benessere animale ed il clima per una maggiore sostenibilità del settore zootecnico italiano. Il libero accesso alla sezione Open Data punta infatti a favorire lo scambio, la condivisione e la trasparenza di questo importante settore e favorire la transizione verso una zootecnia 4.0
(Se l’hai perso leggi e ascoltal ‘approfondimento Segreti in tavola dedicato a Food&Book)
L’articolo Il Direttore tecnico del Progetto LEO Riccardo Negrini ci spiega il valore dei Big Data per zootecnia. proviene da Dimensione Suono Soft.
Written by: Piero Mammarella
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