Il giardino zen da tavolo si chiama Bonseki ed è una vera e propria arte, anche piuttosto antica. Negli ultimi anni, però, l’arte del Bonseki è tornata in auge e si è diffusa anche in Occidente. È sempre più frequente, infatti, vederne uno sulle scrivanie anche di grandi manager, non necessariamente influenzati dalla filosofia zen. Ma a che cosa serve davvero un Bonseki sulla scrivania? È solo un oggetto ornamentale o ha un’utilità e magari degli effetti positivi sugli esseri umani? Dobbiamo prima di tutto ricordare che il Bonseki è una miniatura del giardino zen e che il giardino zen ha delle regole ben precise. È fatto con sabbia e pietre e talvolta possono essere presenti anche altri elementi come piante o ponti. La sabbia è solitamente di granito bianco e rappresenta l’acqua. Viene rastrellata in modo ondulato per rappresentare il movimento. Al contrario le pietre, che sono solitamente ben levigate, rappresentano la stabilità e sono anche un simbolo di salute e di longevità ma mi raccomando devono essere presenti sempre in numero dispari come vuole la filosofia zen. il Bonseki, infatti, serve a mettere in atto prorpio i tre pilastri della filosofia zen, ossia a pensare, riflettere e meditare. Prendersi cura di un giardino zen da tavolo, rastrellarlo, spostare le pietre, aiuta ad avere un momento di riflessione, cercare la serenità d’animo e la pace interiore.
(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato alla cottura al sale)
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