Negli ultimi tempi, gli orti urbani hanno assunto un ruolo sempre più importante in termini di sostenibilità, socialità, valorizzazione del territorio e riscoperta dei legami sociali tra le persone. In termini pratici si definiscono orti urbani tutti quegli spazi verdi di proprietà comunale e di dimensioni variabili che vengono dati in gestione per un periodo di tempo definito a privati cittadini, spesso riuniti in associazioni. I beneficiari sono, in genere, coltivatori non professionisti o giardinieri amatoriali per coltivare fiori, ortaggi e frutta, riscoprendo così il valore della terra e dei suoi prodotti. Sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del rispetto dell’ambiente, l’agricoltura urbana aiuta anche a tutelare e accrescere le biodiversità agricole, favorendo il consumo di alimenti a “chilometro zero” coltivati senza l’uso di pesticidi o prodotti chimici di sintesi potenzialmente dannosi per l’ecosistema e la salute umana. Inoltre, promuove il riciclo dei rifiuti organici, che vengono compostati e utilizzati come concimi naturali. Infine, c’è un ulteriore vantaggio per l’economia familiare: con un piccolo orto di dimensioni comprese tra 10 e 20 mq è possibile produrre abbastanza frutta e verdura per soddisfare l’intero fabbisogno annuale di una persona, con un notevole risparmio sulla spesa alimentare.
(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato ai grassi buoni)
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