Sapevate che la tempura, una delle ricette giapponesi più famose al mondo, in realtà ha origini europee? Proprio così: pare che sia da attribuire ai missionari e marinai portoghesi che, nel XVI secolo, arrivarono in Giappone. All’inizio di ogni stagione, cioè quattro volte all’anno, i cristiani si astenevano per tre giorni dal consumo di carne e si cibavano solo di verdura e pesce. Questi quattro periodi erano chiamati “quattro tempora”, da cui pare che sia nata la parola “tempura”.
Perché oggi vi sto parlando del più famoso fritto giapponese? Perché il 7 gennaio si festeggia il Tempura Day! E per celebrare a dovere questa giornata voglio raccontarvi quali sono le caratteristiche peculiari che rendono la tempura così buona.
A prima vista sembrerebbe una semplice frittura di pesce o verdure, ma se l’avete provata almeno una volta sapete già che chiamarla “frittura” è riduttivo. La tempura infatti ha una croccantezza inimitabile e, inoltre, è uno dei fritti più leggeri, asciutti e digeribili che si possano mangiare!
La consistenza della tempura si ottiene utilizzando farina e acqua gassata a bassa temperatura: il prodotto finale sarà asciutto e molto croccante grazie alla presenza di anidride carbonica; l’acqua fredda, grazie allo shock termico che avviene durante la cottura, contribuisce a rendere il fritto più asciutto perché idrata meno gli amidi della farina.
Se anche voi la amate, oggi è quindi la giornata giusta per festeggiare con una bella cena al ristorante giapponese o, perché no, cimentandovi nella preparazione di questa gustosa ricetta. Ecco un segreto per voi: non accompagnate mai la tempura con la salsa di soia! Nonostante sia una pratica molto diffusa, la tempura va rigorosamente consumata con il tentsuyu, una salsa dal sapore molto particolare. Per un sapore ancora più autentico, grattugiate del daikon all’interno della salsa tentsuyu subito prima di servirla!
L’articolo Festeggiamo il Tempura Day! proviene da Dimensione Suono Soft.