E’ stato inserito nella Gazzetta Ufficiale Europea nell’Ottobre del 2020, ed è una nuova IGP italiana, sto parlando del Limone dell’Etna IGP: un agrume fresco riservato alla cultivar Femminello e ai suoi cloni, nonché alla cultivar Monachello.
La storia racconta che la coltivazione del limone etneo si sia diffusa alla fine del ‘700 per motivi sanitari, più che alimentari: questo frutto, infatti, risultava molto utile per prevenire lo scorbuto, una malattia causata dalla carenza di vitamina C che colpiva soprattutto i marinai, che passavano frequentemente per Catania, città portuale.
A metà del secolo successivo, comunque, le colture si espansero su incoraggiamento di Paolo Calì Fiorini, presidente del Comizio Agrario di Acireale, che nel 1869 spinse gli imprenditori del luogo a sfruttarne le condizioni climatiche favorevoli, impiantando lungo la costa prosperosi agrumeti.
Oggi l’agrume originario dell’Etna ha conquistato tutta la fascia ionica del catanese, da Acireale a Castiglione di Sicilia, passando per comuni come Fiumefreddo e Zafferana Etnea.
Il Limone dell’Etna si distingue per la caratteristiche superiori degli oli essenziali ottenute dai frutti, e per la presenza di citrale, ovvero un liquido volatile, giallo, con odore di limone, insolubile in acqua, che conferisce il caratteristico aroma di limone.
Le peculiarità dell’agrume sono legate alle caratteristiche climatiche e geografiche del territorio in cui viene coltivato: le temperature in questa zona sono fortemente influenzate dalla vicinanza del Mar Jonio e dalla presenza dell’Etna, e i terreni di matrice vulcanica sono dotati di elevata permeabilità, buona fertilità e sostanza organica. La permeabilità, soprattutto, è fondamentale per il suo sviluppo perchè consente di eseguire la tecnica agronomica della forzatura o “secca” del limone dell’Etna, praticata da oltre due secoli, dando origine alla produzione estiva di frutti denominati verdelli, il prodotto d’eccellenza dei limoneti dell’Etna, sulle Timpe, delle terrazze sorrette da muri a secco in pietra lavica, realizzate nel XIX secolo per la viticoltura sostituita poi dalla limonicoltura.
In base alla tipologia il Limone dell’Etna IGP presenta diverse caratteristiche: il Femminello Primo fiore, per esempio, è un frutto invernale, la cui raccolta inizia dal 15 settembre. Ha un colore della buccia varia dal verde chiaro al giallo citrino, ha una forma ellittica, un peso non inferiore a 90 g e una polpa dal colore che va dal verde chiaro a giallo citrino, il suo succo è caratterizzato da un colore colore giallo citrino. Il Femminello Bianchetto o maiolino è un limone primaverile, i cui frutti vengono raccolti dal 1° aprile. Il colore della buccia è giallo chiaro; di forma ellittica o ovoidale peso non inferiore a 90 g e una polpa di colore giallo ed il succo è caratterizzato da un colore giallo citrino. Per ultimo arriva il Femminello Verdello o limone estivo i cui frutti vengono raccolti dal 15 maggio. Il colore della buccia è da verde a giallo chiaro ha un forma ellittica-sferoidale e un peso non inferiore a 80 g. La sua polpa ha un colore da verde chiaro a giallo citrino, ed un succo caratterizzato da un colore giallo citrino. Anche per la cultivar Monachello esistono il Primo fiore, un frutto invernale la cui raccolta inizia dal 15 ottobre, il Bianchetto Maiolino primaverile, raccolto dal 1° aprile e il Verdello o limone estivo, i cui frutti iniziano ad essere raccolti dal 15 maggio.
Trovate in vendita il Limone dell’Etna IGP fresco e potrete riconoscerlo anche dai bollini IGP applicati su tutti i frutti.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al prosciutto crudo di San Lorenzo Bellizzi)
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