Amici cari questa volta vi porto davvero dove il freddo è il padrone incontrastato, ad Anchorage in Alaska, città degli Stati Uniti d’America.
Anchorage significa ancoraggio. Ancoraggio sta perché c’è un grandissimo porto dove io sono attraccato per una avventura davvero bella, ovvero quella di pescare nel ghiaccio. La pesca nel ghiaccio si pratica con delle seghe dei buchi a forma di cerchio, non senza fatica per poi arrivare a pescare. Vi posso assicurare che le prede sono enormi. La particolarità che mi ha colpito è che al primo salmone pescato l’usanza che io ho dovuto rispettare è quella di tagliare dei cubetti e di mangiarli rigorosamente crudi con la pelle; una sorta di sushi americano.
Io pensavo di essermi preparato adeguatamente date le temperature ma dopo un po’ vi posso assicurare che le temperature mi hanno fatto sembrare i piumini delle vere T-shirt.
Io avevo specificato ai miei compagni di viaggio che la fauna figurava tra le priorità del mio viaggio, per cui mi sono fatto portare a visitare uno dei fiordi nello Stretto di Prince William, dove mi sono sentito arrivare il cuore in gola quando abbiamo cominciato ad avvistare balene, e vedere non spaventati gabbiani tridattili, lontre, pulcinelle di mare e leoni marini.
Non ho sentito più il freddo, e quindi la mia giornata è proseguita con una gita in barca fino alla fonte del Ghiacciaio Portage, nella Chugach National Forest, da cui ho ammirato svettare i Monti Chugach.
E come ogni viaggio nuovo che si rispetti per la prima volta ho indossato le ciaspole, ovvero delle racchette con le quali muoversi velocemente sul ghiaccio. Vi posso assicurare che dopo 1 km con le ciaspole il freddo non lo sentite più. Ai primi rumori dello stomaco però ho potuto assaggiare una carne davvero spettacolare fatta al barbecue, ovvero la carne di Alce, che, condita con grasso di foca e mirtilli arancioni, mi ha fatto venire voglia di ritornare ad Anchorage nonostante il freddo.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a
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