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Com’è cambiato il nostro carrello della spesa: ne parliamo con il Prof. Mauro Ferraresi

todayAprile 20, 2021 3

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Com’è cambiato il nostro carrello della spesa? Ne parliamo con il prof. Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi e docente allo IULM di Milano. Quello che è successo nel 2020 ci ha cambiato la vita, stravolgendo le nostre abitudini anche in cucina. Usciamo di meno di casa, limitando anche la frequenza della spesa, orientandoci agli acquisti “intelligenti”: alimenti confezionati, dalla lunga shelf life, e percepiti come più sani, sicuri e antispreco. Secondo il rapporto Coop 2020, il packaging protettivo e avvolgente sembra fare la differenza in tutti i comparti. Soprattutto per il tonno in scatola, che sta vivendo una nuova “golden age”: 1 italiano su 2 ne ha aumentato il consumo durante i mesi di lockdown, scegliendolo per la sua capacità di conservarsi a lungo e facilmente (78%), per la sua accessibilità (47%), perché è un valido sostituto del pesce fresco (44%) ed è un alimento gratificante che aiuta a sopportare i momenti difficili (38%), rivelando un comportamento d’acquisto legato alla sua dimensione più emotiva. Il tonno è visto quindi come comfort food ideale, non solo per essere consumato da soli (situazione citata dal 17% degli intervistati) ma anche in compagnia con il proprio compagno/partner (67% delle citazioni) o con i figli (43%) solitamente abbinato ad altri alimenti.

Stiamo vivendo un’epoca difficile che gli esperti definiscono di periodizzazione, cioè di cambiamenti che segnano una rottura di continuità tra il passato e il futuro post pandemia. “In questo momento, in cui percepiamo l’ambiente esterno come meno sicuro, un prodotto come il tonno in scatola, per esempio, ci rassicura perché ha un vantaggio competitivo su tanti altri prodotti – afferma Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi e docente allo IULM di Milano. Quello del tonno in scatola è un acquisto intelligente e protetto, valido su più livelli, che in questi tempi segna un ulteriore salto di qualità nel profilo d’immagine positivo di cui ha sempre goduto. Tra i suoi plus, oltre alla bontà del prodotto, la sua capacità di conservarsi facilmente e a lungo, caratteristiche non scontate in periodi come l’attuale in cui si esce il meno possibile”.

Il tonno in scatola non è comunque l’unica conserva ittica consumata comunemente dagli italiani, soprattutto nell’ultimo anno. Infatti, tra chi abitualmente consuma del tonno in scatola, c’è un 64% che compra anche lo sgombro (59% tra i più giovani), a seguire le alici (54%, 47% tra i più giovani) e il salmone (50%, 52% tra i più giovani). E i dati di consumo dei primi 5 mesi del 2020 confermano che sul totale delle conserve ittiche (tonno in scatola, sgombri, sardine, acciughe, salmone e altri prodotti) di 41.452 tonnellate, oltre al tonno in scatola si sono registrati risultati interessanti soprattutto per acciughe (1.650 tonnellate) e sgombri (2.586 tonnellate).

Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola )

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Written by: Piero Mammarella

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